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Le due sponde della Maggia unite da un acquedotto

Losone e Locarno rinnovano la collaborazione per la gestione del servizio idrico con il nuovo ente LEA (Locarnese Ente Acqua).

Nella sua penultima seduta del 2023 il Consiglio comunale di Losone ha approvato la sottoscrizione del mandato di prestazione per l’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua potabile da parte del nuovo ente autonomo Locarnese Ente Acqua (LEA).

 

LEA è la nuova forma che prenderà l’Azienda acqua potabile di Locarno (AAP) a partire dal 2024 che attualmente già garantisce il rifornimento idrico del Basso Losone, mentre la frazione collinare di Arcegno è ancora servita da un piccolo acquedotto autonomo.

 

Una collaborazione secolare

Quella fra Losone e il capoluogo regionale è una delle collaborazioni comunali più longeve del Locarnese. La prima convenzione fra i due Comuni posti sulle opposte sponde del Fiume Maggia era stata, infatti, stipulata nel 1902, dopo neppure tre anni dall’ufficiale costituzione dell’originaria Società anonima dell’acqua potabile Locarno – Muralto.

 

Nell’arco di oltre 120 anni il servizio idrico si è adattato agli sviluppi della società e alle esigenze di una popolazione in espansione, cambiando anche nome svariate volte. Nel corso dei decenni l’AAP è venuta a gestire uno dei più importanti acquedotti a livello ticinese, grazie a una rete di condotte che raggiunge l’estensione di 200 km, includendo anche gli allacciamenti.

 

Il servizio rifornisce, oltre che Losone e Locarno, anche Muralto e contribuisce a parte dell’approvvigionamento all’ingrosso di Orselina, garantendo l’acqua potabile a più di 26'000 persone.

 

Il comprensorio servito da LEA (Locarnese Ente Acqua).Comprensorio attualmente coperto dall’Azienda Acqua Potabile Locarno.


L’acqua che unisce

La nascita di LEA è il frutto di un lungo processo iniziato verso la metà degli anni ’90 del secolo scorso. In quel periodo la crisi climatica non stava ancora facendo sentire le sue conseguenze come oggi, ma già diversi Comuni ticinesi stavano sperimentando difficoltà nel rifornimento idrico.

 

Il Cantone ha, quindi, avviato i lavori per la stesura di diversi Piani Cantonali d’Approvvigionamento Idrico (PCAI) per promuovere una gestione dell’acqua potabile a livello di comprensori più estesi. I problemi che stavano sempre più vivendo i Comuni richiedevano, infatti, soluzioni a livello regionale.

 

La frammentazione del Locarnese ha, però, causato notevoli ritardi nell’adozione del piano di comprensorio. Se negli altri agglomerati urbani del Cantone i progetti sono stati completati in poco più di un anno e mezzo, nel Locarnese ci sono voluti oltre sette anni.

 

Nel frattempo, la situazione climatica si è via via aggravata ed è diventato sempre più indispensabile mettere in rete gli acquedotti comunali. Il Locarnese vanta, infatti, interessanti potenzialità, ma la carenza di collegamenti funzionali non ha fin adesso permesso di ottimizzare le risorse e soprattutto di creare soluzioni alternative in caso d’emergenza. Grazie alla costituzione di LEA il comprensorio si prepara, però, a recuperare il tempo perduto con gli altri agglomerati, in cui i servizi dell’acqua potabile sono già organizzati in un’unica struttura regionale.


La concessione approvata dal Consiglio comunale quest’autunno, permette di trasferire a LEA i termini di collaborazione in vigore con l’AAP con un mandato di gestione totale per una durata inizialmente di 24 anni.

 

Il nuovo ente si occuperà dell’approvvigionamento idrico per il Basso Losone, mentre la frazione collinare di Arcegno resta per il momento ancora esclusa dal comprensorio. LEA continuerà a essere proprietario dell’acquedotto e ne assicurerà lo sviluppo e la manutenzione.


Investimenti sul territorio

In tal senso la costituzione del nuovo ente è stata accompagnata dalla stesura da parte del capoluogo di un Piano Generale dell’Acquedotto (PGA). Questo strumento pianificatorio definisce le infrastrutture necessarie a garantire il rifornimento e la lotta antincendio nel comprensorio locarnese.

 

Tra gli interventi previsti nel PGA alcuni riguardano il nostro Comune, come per esempio la realizzazione del nuovo serbatoio Terrasca che permetterà di risolvere alcune criticità, quali l'insufficiente volume d'accumulo e il nuovo impianto sarà realizzato all’altezza del primo tornante della Strada dei polacchi, salendo da Via Arbigo.

 

Grazie a una capacità di 2'000 m3 il serbatoio permetterà, oltre all’accumulo, la miscelazione dell’acqua della sorgente di Remo, nonché lo scambio d’acqua con Terre di Pedemonte tramite una nuova passerella sul fiume Melezza.

 

Risparmi e ottimizzazioni con un territorio più vasto

Nonostante il PGA si rivolga, infatti, prima di tutto agli attuali Comuni che collaborano con l’AAP, prende in considerazione anche gli acquedotti limitrofi in vista di una futura messa in rete delle condotte comunali.

 

A tal proposito il Comune di Terre di Pedemonte ha già comunicato il proprio interesse a valutare una collaborazione con il nuovo ente. La possibilità di lavorare su un territorio più ampio consentirà, non solo di ottimizzare il funzionamento della rete, ma anche di ottenere delle economie di scala con significativi risparmi per tutta la popolazione.

 

Questa aggregazione a livello idrico permetterà, però, soprattutto a Losone, Locarno e agli altri Comuni di poter rispondere con maggior sicurezza alle sfide poste da un clima sempre più estremo.

Mercoledì 27 Dicembre 2023Ritorna

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